Recensione

Tratta dal blog “libriescrittura” di Lorenzo Bobbio

“2030: Apocalypse war”… dalla storia al fantasy fantascientifico.

2030: Apocalypse war” è il secondo libro di Elisa Delpari.

Seguito di “1944: The Rebellion“, si abbandonano gli eventi storici della Seconda guerra mondiale. Si passa invece a un futuro lontano, molto più di quanto l’anno di ambientazione suggerirebbe. Un futuro in cui robot, tute e macchinari potenziati sono all’ordine del giorno. Un futuro che conoscerà un nuovo conflitto mondiale. Di cui stavolta Elektra sarà protagonista in prima persona.

“2030: Apocalypse war”… trama.

2030: Apocalypse war” ha inizio con un Elektra cresciuta e adulta. Vive a New York, dove lavora come neurochirurgo e vive col marito Daniel. Subito ci ritroviamo di fronte alla meccanica ben nota dei sogni di Elektra. Sogni che mostrano però non più il passato. Nelle sue visioni compaiono infatti immagini di un futuro indefinito. Futuro che andrà delineandosi rapidamente, dipingendo uno scenario di guerra sempre più vicino. Scenario in cui la protagonista sarà a capo di un gruppo di ribelli. Ribelli con poteri speciali sempre più fuori dal comune. Nuovi partigiani che si opporranno alle crudeltà dell’invasore.

Rapidità e narrazione.

Come nel romanzo precedente, anche qui l’autrice mantiene una narrazione rapida. Sempre in prima persona presente, tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Elektra. Occhi poco attenti a dettagli e descrizioni, che poco raccontano dell’ambiente e dei particolari. Per focalizzarsi sulle azioni che si avvicendano con crescente rapidità.

L’intero romanzo è un crescendo di ritmo. Una partenza lenta, in cui le tante visioni di Elektra si susseguono giorno dopo giorno. Un lento avvicinamento al conflitto cui si sovrappone la velocità con cui i personaggi si incontrano e si legano tra loro. Accettando stranezze e peculiarità in poche battute. Riempiendo l’universo narrativo di particolari che fondono fantasy e fantascienza.

L’arrivo del conflitto avviene in maniera repentina, forse anche troppo. Di colpo le varie visioni di Elektra diventano realtà. L’esercito invasore arriva e la battaglia ha inizio. Una battaglia anche qui molto rapida, forse troppo.

“2030: Apocalypse war”… personaggi e tecniche narrative.

2030: Apocalypse war” si caratterizza per la grande moltitudine di personaggi che intervengono nella narrazione. Personaggi dai poteri soprannaturali simili ai supereroi dalla stessa autrice citati nel romanzo. Supereroi che riempiono le fila dei ribelli, andando a formare una squadra degna della Marvel. Anche qui i personaggi risultano essere tanti, forse troppi. Ognuno con le caratteristiche necessarie al gruppo, che si trova così pronto a ogni evenienza. Forse troppo.

Questo inficia negativamente sul ritmo della narrazione. Togliendo molta della suspense necessaria alla storia. Perché il gruppo non incontra mai delle vere difficoltà. A tutto è sempre pronta una soluzione, spesso anche molto più facile di quanto avrebbe dovuto.

Nota positiva è invece l’uso dei ganci narrativi. Lo schema delle visioni iniziali ben si sposa all’impiego di questa tecnica, anticipando incontri e avvenimenti che puntualmente si concretizzano più avanti.

2030: Apocalypse war” è un libro molto particolare. Pieno di idee e spunti che meriterebbero uno sviluppo più approfondito. Un romanzo in cui si nota la volontà di inserire tanti elementi. Forse troppi.

Recensione tratta da “Libri e scrittura

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